La mente umana è il processore del mondo bisogna sempre utilizzarla con intelligenza.

 

Mente & cervello Informarico
La Mente & Il Cervello del Uomo riprodotto nel campo Elettronico e Informatico.

“La mente umana è il processore del mondo bisogna sempre utilizzarla con intelligenza”.

Con questa definizione vi presento sul BlogVisio Tecnologico la teoria che i Sistemi Informatici sono nati come rappresentazione quantistica simile alla struttura naturale del uomo.

Questa affermazione viene capita meglio  se ogni persona riflette su ogni parola..

L’anatomia della struttura umana  a livello celebrale è composta dal Cervello unità principale di ogni uomo dove nascono e si sviluppano tutti i procedimenti naturali.

Dal cervello partono tutto quello che l’uomo esegue in modo naturale.

Ogni movimento ed ogni azione tipo quello che permette ad ogni persona di camminare , di leggere , di scrivere e di fare ogni movimento e il cervello che manda gli impulsi per fare queste azioni.

Il cervello del uomo può essere paragonato nel mondo informatico al Micro Processore di un Personal Computer.

Quindi si può dire il Cervello sta al Micro Processore come il Cervelletto sta alla Memoria Ram.

In questa nuova forma di paragone io voglio affermare che i sistemi informatici sono realizzati come rappresentazione robotica e meccanica del uomo.

Questo significa che la scienza che è la materia scientifica delle teorie del uomo sono la base sugli studi scientifici per una riproduzione delle teorie del uomo.

Prendiamo le parole principali di questa teoria creando una scaletta dato dal significato di ogni loro seme dello studio che viene rappresentato come:

Cervello , Mente e Memoria a lungo e breve termine  , Cervelletto che viene contrapposto al Processore , Memoria di Massa e la Memoria Ram.

Noi notiamo che l’unione di queste tre punti nei due insiemi formano un triangolo che può essere definito come un sistema che può produrre una azione naturale o meccanica.

Quindi l’uomo essendo un sistema naturale che per funzionare deve essere solo prodotto e sviluppato con la crescita partendo dalla nascita , riproduce un sistema uguale meccanico ma che dipende sempre dal suo sviluppatore per essere evoluto.

Con questa teoria arriviamo ad affermare che l’uomo per farsi aiutare a sviluppare le proprie conoscenze e idee utilizza dei prodotti nati con la tecnologia che lo possono aiutare a migliorare le proprie scoperte scientifiche.

L’uomo con l’era moderna sta sviluppando la scienza di fare delle strutture meccaniche a sua somiglianza come i Robot per utilizzarli ad eseguire alcuni lavori pratici e teorici che possono essere mezzi di sviluppo veloci e pratici.

La Teologia ci ha insegnato che l’uomo è nato per volontà di Dio che la voluto creare a sua immagine e somiglianza per popolare la terra.

“Quando eravamo bambini ci hanno insegnato che Dio creò l’universo in sette giorni: il primo giorno creò la luce, la separò delle tenebre e nacque così il ciclo del giorno e della notte. Il secondo giorno creò il cielo, il terzo giorno la Terra, il quarto giorno il Sole e la Luna, il quinto giorno gli animali che vivono nell’acqua ed i volatili, il sesto giorno gli animali che vivono sulla terra e l’uomo. Infine, il settimo giorno, Si riposò.

Secondo questa storia della creazione, tratta dal primo libro della Bibbia, la Genesi, l’uomo fu formato dalla polvere (Genesi 2,7) e tuttavia fu creato ad immagine e somiglianza di Dio (1,26), il Quale era puro Spirito (1,2). In seguito il primo uomo e la prima donna, Adamo ed Eva, commisero il “peccato originale” e per questo motivo Dio li scacciò dal Paradiso terrestre condannandoli ad una vita di fatiche e di stenti: “Col sudor di tua fronte mangerai il pane, finché ritornerai alla terra da cui sei stato tratto, poiché tu sei polvere e in polvere ritornerai!” (3,19).

Nei secoli seguenti gli uomini abusarono del “libero arbitrio” di cui Dio li aveva dotati e commisero peccati di ogni genere. Così si rese necessaria la nascita di Gesù, Figlio di Dio, per redimere le colpe dell’umanità.

Questo è l’insegnamento che ci ha dato la religione cristiana e che ha dominato l’Europa per secoli, permettendo un certo sviluppo morale, civile, sociale (e conseguentemente anche economico), sia pure tra diversi problemi e tante ingiustizie.

Intorno al 1600 o al 1700, con la nascita della scienza moderna, tale concezione tradizionale iniziò ad essere messa seriamente in discussione. Per essere precisi, la ricerca di indipendenza ed il processo di allontanamento dalla “dittatura” teologica medievale erano già iniziati intorno al 1500, con l’Umanesimo ed il Rinascimento. Il primo passo fondamentale che doveva capovolgere la concezione tradizionale dell’universo fu dovuto alla cosiddetta rivoluzione astronomica.”

La Scienza invece afferma che la terra è nata dopo il Big Bung leggi la teoria recuperata da WikiPedia.

“La storia della Terra descrive l’insieme dei più importanti eventi e stadi nello sviluppo e nell’evoluzione che ha avuto luogo sul pianeta Terra dalla sua formazione. Comprende le teorie scientifiche ritenute più verosimili e quasi tutti i rami delle scienze naturali che contribuiscono alla comprensione degli avvenimenti nel passato del nostro pianeta.

L’età della terra è stata stabilita in 4,5 miliardi di anni (4 540 000 000 anni), corrispondenti approssimativamente ad un terzo dell’età dell’universo; immensi cambiamenti biologici e cataclismi geologici sono avvenuti durante questo tempo. La formazione della Terra e la contemporanea formazione del Sole e degli altri corpi del sistema solare ebbe origine dalla contrazione di una nebulosa di polvere interstellare. La nebulosa diede luogo ad un disco proto planetario con il Sole al suo centro ed i pianeti in formazione per accrescimento di materiale, in orbita intorno.

La Terra si formò 10 miliardi di anni dopo il Big Bang. Il calore generato dagli impatti e dalla contrazione indicano che si trovava in uno stato fuso, durante il quale ebbe luogo una differenziazione in strati, in cui si formarono un nucleo interno di elementi pesanti avvolto da un mantello ed una proto-crosta formati da elementi leggeri. Fu in questo periodo che si formò la Luna, probabilmente a causa di un impatto gigante tra la Terra ed un planetoide in formazione. La Terra si raffreddò progressivamente e acquisì una crosta solida in cui presero forma i primi continenti. Un continuo bombardamento di meteoriti e comete di ghiaccio rifornì la Terra di un’enorme quantità di acqua che creò gli oceani, mentre l’attività vulcanica ed il vapore acqueo crearono una primitiva atmosfera, inizialmente priva di ossigeno. I continenti galleggiavano sul mantello fluido del pianeta e attraverso la tettonica a zolle si unirono in supercontinenti,che in seguito si separarono di nuovo in un processo che si è ripetuto molte volte durante i quattro miliardi e mezzo di anni.

Le reazioni chimiche portarono alla formazione di molecole organiche che interagirono per formare strutture ancora più elaborate e complesse, ed infine diedero luogo a molecole che erano in grado di riprodurre copie di sé stesse. Questa abilità diede una spinta notevole all’evoluzione e portò allacreazione della vita. All’inizio la vita cominciò sotto forma di organismi monocellulari, ma in seguito si sviluppò la pluricellularità, e quindi un processo evolutivo superiore quale la fotosintesi, che fornì di ossigeno l’atmosfera e portò alla creazione di uno strato di ozono. Le forme di vita si differenziarono in molte specie e divennero sempre più avanzate, colonizzando la terraferma e occupando gradualmente tutti gli habitat della Terra.Glaciazioni, eruzioni vulcaniche, e impatti meteoritici causarono molte estinzioni di massa, ma le specie rimanenti si svilupparono in nuove forme e ricrearono sempre una nuova biosfera.

Circa sei milioni di anni fa, una differenziazione del ramo evolutivo dei primati introdusse una separazione che portò allo sviluppo dell’uomo moderno. L’abilità di camminare eretti, la caratteristica del pollice opponibile, l’aumento delle dimensioni cerebrali e lo sviluppo dei sistemi comunicativi furono fattori cruciali. L’uomo imparò a controllare il fuoco, sviluppò l’agricoltura e iniziò ad allevare sistematicamente gli animali. Ciò migliorò le condizioni di vita e poterono formarsi società e civiltà con diverse caratteristiche culturali e religiose. Attraverso i progressi nella scienza, nella scrittura, nella politica, nei trasporti e nelle comunicazioni, gli esseri umani sono diventati la specie dominante sulla Terra e riescono ad influenzare l’ambiente e tutte le altre forme di vita. La portata dell’attività umana ed il continuo aumento della popolazione stanno spingendo l’umanità ad applicare una prospettiva globale su questioni di interesse generale come la protezione dell’ambiente, lo sfruttamento delle risorse naturali, la protezione della vita animale ed i cambiamenti climatici.”

Con queste due teorie diverse sulla nascita delle terra e del uomo cercate internet  affermo che la nascita di sistema naturale dipende da un sistema scientifico per una rappresentazione e uguaglianza  che formano il cerchio dell’universo.

Che in parole povere significa che l’uomo crea scientificamente un prodotto che faccia le sue stesse cose per essere aiutato come un robot meccanico composto da strumenti tecnologici come gli elaboratori e che a loro volta li fanno ritornare a Uomo per migliorarlo a livello scientifico.

La differenza di questi due teoremi e quella che l’uomo e capace di agire e di interagire nel mondo in modo autonomo senza l’intervento di un fattore esterno mentre un sistema meccanico per mettersi in moto a bisogno di essere programmato e sopratutto alimentato da una energia esterna del suo sistema.

Concludo questo articolo ponendovi una domanda per vedere se ognuno di voi quando legge un’articolo come questo si pone delle domande che nascono dal dubbio di queste miei affermazioni.

La domanda più semplice che vorrei provi è :

L’uomo a bisogno della tecnologia per vivere bene  la sua vita o ci sono uomini che vivono bene senza avere la conoscenza di questo mondo tecnologico.

La tecnologia nel vostro mondo quanto è importante secondo voi ?

Io penso che nel mondo ci sono delle popolazione che vivono bene anche se non conoscono questo mondo tecnologico e vivono più a lungo senza lo stress della vita quotidiana.

L’uomo quindi per ritornare a vivere in sereno mondo  come succedeva prima della grande civilizzazione  e del grande sviluppo scientifico , deve diventare di nuovo povero e umile come vivono le popolazioni dei “Tarahumara il popolo che corre sempre verso se stesso e non verso gli altri”  sono presenti nel Nord del Messico lontano dal nuovo mondo tecnologico.

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Chi sono i Tarahumara piccola nota di ricerca su Wikipedia:

I Tarahumara costituiscono una popolazione che risiede nell’attuale territorio del Chihuahua (Messico). Tra di loro si definiscono rarámuri, che significa “pianta idonea per la corsa” in riferimento alla pratica della corsa che è tipica di questo popolo, mentre tarahumara è il termine con cui vennero chiamati dagli spagnoli. Tarahumara identifica anche la lingua parlata da questo popolo.

Si stima che la popolazione dei Tarahumara si aggiri fra i 50.000 e i 70.000 individui. La maggior parte ha ancora uno stile di vita tradizionale: vivono in ripari naturali come le grotte fra le montagne o in piccole capanne di legno o di pietra. L’agricoltura è basata sul mais e sui fagioli. Praticato è anche l’allevamento e molti Tarahumara sono transumanti.

Il linguaggio tarahumara è della famiglia uto-azteca. Benché in declino a causa dell’invadenza dello spagnolo, è ancora parlato.

Organizzazione politica e sociale

I Tarahumara possiedono uno spirito democratico. La popolazione è guidata da un “Siriame”, capo del gruppo, che svolge funzioni di giudice civile; vi sono poi diversi uomini incaricati di rendere effettive le disposizioni del governatore. Sono molto rari i casi in cui i tarahumara non riescano a risolvere i problemi nel corso delle riunioni domenicali, per cui le autorità statali e federali rappresentano nella maggior parte delle occasioni delle figure mitiche.

Il Governatore (Siriame), è frequentemente il più anziano e pieno di esperienza del gruppo; la sua attività principale risiede nel pronunciare, nel corso delle riunioni domenicali, delle prediche (nawésari), in cui vengono ventilati i problemi vissuti dalla comunità.

La maggiore autorità dei tarahumara è in ogni caso la comunità riunita in assemblea. Il Siriame è da questa incaricato di presiedere alle riunioni, pronunciare le prediche, condurre le cerimonie religiose, organizzare eventi sportivi e giudicare i crimini commessi.

Il governatore è eletto a vita, anche se generalmente ricopre l’incarico per cinque o dieci anni; la votazione è pubblica. I distinti candidati sono nominati dal governatore uscente; il voto viene pronunciato a voce alta, il candidato che ottiene più voti viene dichiarato eletto.

Il successore acquisisce autorità civile e religiosa, rappresentata dal disora, o bastone, che lo accompagnerà sempre, garantendogli l’obbedienza di ciascun membro della tribù. Poiché il popolo tarahumara è basato su piccole comunità autonome, nessun Siriame ha avuto in mano il controllo dell’intera comunità. Vi sono piuttosto distinti governatori, generalmente uno per comunità.

Religione e spiritualità

Le guide spirituali e i dottori sono definiti Owirúame, incaricati della magia bianca. I Tarahumara credono che lo Owiruame si spostasse da un luogo all’altro in forma di uccello, a volte portando con sé la propria famiglia, e che recuperasse sembianze umane una volta arrivato a destinazione.

Esistono poi gli Sokoruame, i quali sono incaricati di praticare la magia nera. Lo sciamano è il guardiano chiamato a sovrintendere alla comunità, propiziando l’equilibrio fra il corpo umano e gli astri.

Alcuni sciamani impiegano il peyote (hikuli) durante le pratiche curative. Questa pianta allucinogena è di uso esclusivo degli sciamani, che, in quanto detentori del sapere, sono gli unici a conoscere le dosi da impiegare. Il peyote viene anche usato come unguento contro i reumatismi, i morsi di serpente e altri dolori. In certi luoghi il peyote è l’unica medicina adottata; in altri si impiega anche la Bakanoa, una pianta sacra con proprietà curative. Questa è consegnata esclusivamente al luogo in cui è stata trovata, a tal punto le altre comunità non la possono neppure menzionare.

Il male è talvolta identificato con l’uomo bianco, o il meticcio, i quali rappresentano la volontà di ingannare, il furto, l’invasione delle terre. L’uomo bianco, per i tarahumara, è colui che si approfitta della gente, che non rispetta la terra, che distrugge i boschi, che desidera accumulare ricchezze personali anziché condividerle con il resto della comunità.

I tarahumara sono molto religiosi ma non vi sono luoghi esplicitamente destinati al culto. Si riuniscono attorno ad un cantore (maynate) e ad anziani incaricati di pronunciare le orazioni, i quali celebrano le cerimonie al suono di sonagli fabbricati con una pianta definita bule. Durante le orazioni, gli anziani raccontano attraverso canti gutturali la vita degli animali della montagna (lupicoyotemuli e falchi).

Buona parte delle tradizioni attuali dei tarahumara derivano da tradizioni apprese durante quasi 150 anni di convivenza con i missionari gesuiti nel corso dell’epoca coloniale. Le complesse cerimonie mistico-religiose includono danze e offerte, ed è sempre presente la bevanda tradizionale, una specie di birra di mais denominata tesgüino (da cui prende il nome la festa della tesguinada, in cui si beve profusamente della birra di mais. Ad essa, sono invitati anche i membri più umili della tribù, i gusíwame).

La presenza dei missionari gesuiti ha fatto sì che la religione tarahumara fondesse la figura di Cristo con quella di Onorúame, il creatore del mondo. L’uomo è circondato da entità buone ed altre malvagie (il vento è ad esempio considerato buono, mentre il tornado è malvagio). Ciascun individuo possiede un’anima, ma potrebbe perderla se cadesse sotto l’influsso del maligno.

Alle credenze dei tarahumara, si sono aggiunti, dopo la colonizzazione, i nomi di Gesù, Maria, Dio, così come l’inferno, il peccato. Nelle orazioni si fa anche uso del rosario e del crocefisso.

Arte e tradizioni

Si può affermare che i tarahumara abbiano difeso le proprie tradizioni culturali con sorprendente tenacia. Da svariati secoli impiegano gli stessi disegni e i medesimi simboli nelle opere d’arte. Inoltre, utilizzano gli stessi utensili tradizionali.

Ai defunti viene offerto del cibo, utile nel corso del viaggio senza ritorno, e per aiutarli a salire in cielo vengono celebrate tre o quattro feste, a seconda che il defunto fosse uomo o donna.

Per i tarahumara la danza è una forma di preghiera; tramite la danza implorano perdono, propiziano la venuta della pioggia (per il cui scopo esiste un ballo specifico denominato dutuburi), ringraziano per la pioggia e il raccolto. Danzando, aiutano il Repá betéame (letteralmente, “quello che vive sopra”) a non essere vinto dal Reré betéame (quello che vive sotto).

La musica su cui vengono effettuate le danze è quella del ritmo costante prodotto dai sonagli. Vengono così eseguiti, anche con unzione religiosa, la danza del Tutugúri, il Yúmare e la danza del peyote.

Il ballo Tutugúri è propiziatorio e generalmente viene eseguito durante la notte, specialmente nell’epoca del raccolto. Viene ballato tutta la notte e all’alba vengono consumate le offerte che erano state collocate in prossimità dei germogli. In questi balli la musica è unicamente quella dei sonagli accompagnati dal canto del sacerdote, mentre nel ballo definito Matachine, che risale all’epoca coloniale, esiste anche l’accompagnamento di chitarra e violino.

Nella tradizione tarahumara, Dio creò il popolo rarámuri, mentre il diavolo creò gli chabochi. La leggenda vuole che Dio si sia arrabbiato con i rarámuri i quali erano colpevoli di aver perso una sfida con gli “chabochi”. Per questa ragione Dio condannò il popolo rarámuri alla povertà, mentre garantì ricchezza agli “chabochi”.

Cosa posso aggiungere su questa mitica popolazione :

Rarámuri. I corridori della Sierra Madre

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Gli indios Tarahumara sono corridori leggendari. Vivono, in piccoli gruppi, una vita semplice di sussistenza, coltivando grano, fagioli e zucca e allevando capre e polli. Passano la loro vita in grotte, all’interno di ripari sotto le scogliere e in capanne di legno o pietra di piccole dimensioni in una remota area conosciuta come Messico Copper Canyon, nella regione del Chihuaua.

Un appellativo li definisce. Tra di loro i Tarahumara si chiamano “Rarámuri”, “piedi leggeri”, a voler significare la loro scelta culturale di accorciare le distanze, da percorrere per spostarsi e comunicare nei territori sconfinati nei quali vivono, attraverso la corsa.
La corsa è una delle pietre miliari della identità culturale dei Tarahumara, principalmente la corsa sulle lunghe distanze e su terreni accidentati.

Pantaloni di lino bianco, coperte come mantelli, nastri rossi sulla testa e sandali hand made, fatti in casa, a mano, gli huaraches, ai piedi. Compagni fissi della corsa dei Rarámuri. Sandali con suole ricavate da gomme di vecchi pneumatici di camion.saldali
I Rarámuri sono la coscienza stessa della Sierra Madre. Per loro, la terra è la vita stessa. Il Raràmuri è un uomo che cerca di vivere in accordo con le sue tradizioni. In ogni istante della sua esistenza.
Lo spietato e inospitale terreno della Sierra Madre è cupo e ripido, non molto favorevole al trasporto moderno e anche difficile per gli animali. Così, la modalità di trasporto che i Rarámuri preferiscono è la corsa. A differenza dei keniani, però, che nel corso di generazioni di vita nel loro terreno montagnoso hanno sviluppato la capacità polmonare di percorrere lunghe distanze a un ritmo di corsa molto sostenuto, il Rarámuri ha sviluppato un approccio morbido e armonioso di concepire la corsa sulla lunga distanza, sebbene anche questa capacità potrebbe far impallidire qualsiasi corridore di ogni altra cultura. I cacciatori Rarámuri sono capaci di catturare un cervo soltanto inseguendolo senza fine, senza colpirlo, finché esso non cade a terra esausto dalla stanchezza. Questa è la filosofia dell’approccio armonico che avvicina il popolo Tarahumara alla corsa.
Non è insolito, per un Rarámuri, correre da casa sua fino a raggiungere un villaggio a 40 miglia di distanza e fare ritorno a casa nello stesso giorno.

La corsa fa così tanto parte integrante della loro cultura e la loro identità culturale, che l’unica forma di sport agonistico dei Tarahumara è una gara sulla lunga distanza chiamata rarajipari.
Da centinaia d’anni i Tarahumara svolgono il gioco chiamato rarajipari.  Il gioco consiste nel prendere a calci una palla di legno intagliato lungo distanze che arrivano fino a 50 a 100 miglia, in una competizione che può durare anche due giorni. Durante la gara, i Tarahumara corrono con ai piedi le classiche huaraches e si alimentano solo con mais, fagioli e tortillas.
Ma i Tarahumara non sono corridori nati per le competizioni che tutti conosciamo.

Nel 1993 un uomo di nome Rick Fisher accompagnò una delegazione di sei Rarámuri alla Leadville Trail 100 miles, una gara massacrante che si svolge negli Stati Uniti, in Colorado. fornì a ciascuno di essi scarpe da trail running, ma la metà di loro scelse di correre con i sandali huaraches fabbricati solo pochi giorni prima della corsa. I Rarámuri iscritti alla Leadville Trail 100 hanno corso visibilmente rilassati, tenendosi inconsapevolmente a distanza di sicurezza dallo spirito competitivo della corsa. Nonostante questo, senza alcuno sforzo apparente, al calar della notte Victoriano Churro, un agricoltore Rarámuri di ben 55 anni è stato il primo a tagliare il traguardo della competizione. In seconda posizione si è piazzato il suo compagno Rarámuri Cerrildo Chacarito.

L’anno successivo Fisher portò una ulteriore delegazione di giovani della tribù Rarámuri a correre la Leadville Trail 100 e il venticinquenne Rarámuri Juan Herrera non solo vinse la gara, ma stabilì il nuovo record, abbassandolo di ben 25 minuti. Fu l’ultima volta che un Rarámuri corse a Leadville.corridore

La forza dei corridori indios Rarámuri non è la genetica. Beauregard, in uno studio che effettuò sulla tribù dei Tarahumara, ha così scritto: “Dopo tante prove scientifiche, i medici sono giunti alla conclusione che la resistenza della Tarahumara si basa più sul condizionamento che sulle eredità genetiche. Gli esperti ritengono che le cause principali dell’incredibile resistenza di Tarahumara, fisiche e di condizionamento, sono di rilevanza unicamente culturale. Anche la dieta sembra svolgere un ruolo importante nelle capacità atletiche dei Rarámuri”. Ma, in merito alla capacità umana di raggiungere livelli così estremi di resistenza alla fatica, è comunque un mistero irrisolto, e suscita in noi un fascino senza fine l’espressione di una cultura così distante dalla nostra, così primitiva ma in grado di “utilizzare” i corpi umani a sopportare le distanze in maniera così armonica e perfetta, lontana anni luce anche dalle soluzioni tecnologie e dai materiali che noi tutti utilizziamo per attutire il peso traumatico degli allenamenti e delle competizioni. È assolutamente meraviglioso immaginare come un agricoltore Rarámuri possa giungere nelle nostre terre da così lontano nello spazio e nel tempo, potersi confrontare, coi suoi pantaloni di lino bianco con atleti di primo livello e magari vincere una delle nostre ultramaratone, calzando ai piedi le sue consunte e artigianali huaraches.
Se un giorno vi capitasse di giungere nella Sierra Madre non fatevi lasciare sfuggire l’occasione di correre a fianco di un Rarámuri. Sarà un’esperienza meravigliosa.

Preghiera Tarahumara
Beautiful lily, in bloom this morning, guard me.
Drive away sorcery. Make me grow old.
Let me reach the age at which I have to take up a walking stick.
I thank you for exhaling your fragrance there, where you are standing.
Oh, giglio bellissimo, in fiore questa mattina, proteggimi.
Allontana da me ogni sortilegio. Fa’ che possa invecchiare.
Lasciami raggiungere l’età nella quale possa prendere un bastone da passeggio.
Ti ringrazio perché mi permetti di respirare la tua fragranza, lì, dove tu stai in piedi.

Link Video consigliati :

 

http://ondemand.mtv.it/serie-tv/il-testimone/s06/il-testimone-s06e08-tarahumara-il-popolo-che-corre

 

https://www.youtube.com/watch?v=67WuBLHBd8g

Con questi video vi mostro un documento che vi parla di questo popolo chiamato Tarahumara ” Il popolo Che corre sempre” non con le cose da fare nel tempo e per trovare nuovi stimoli ma per vivere bene e sereno con quel poco che possiede in modo molto semplice.

In tutto il pianeta ci sono molte popolazioni che corrono verso nuove tecnologie o bisogni personali per avere sempre di più.Mentre se noi andiamo a ricercare ci sono  anche popolazioni indigene che vivono sempre meglio di noi e senza stress e molto sereni accontentandosi con quel poco che la natura gli offre.

Perchè questo Popolo che corre sempre verso “il loro essere liberi” , non corre verso la tecnologia?

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Pubblicato da itpaservicepad

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